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Sicuramente il compito più caratteristico e l’incarico assolutamente distintivo per l’avvocato penalista è la difesa – in tutte le fasi e gradi di un procedimento penale – di colui che è accusato di aver commesso un reato.

La difesa dell’incolpato, invero, caratterizza da secoli (ma sarebbe più corretto dire da millenni posto che già il diritto romano prevedeva la figura dell’ ad vocatus ovvero il chiamato unitamente al presunto colpevole) il compito del difensore.

Si tratta sempre (o, perlomeno, dovrebbe essere) di un’attività di altissimo profilo intellettuale e professionale assolutamente necessaria per l’ordinaria amministrazione della Giustizia posto che la celebrazione dei processi verrebbe meno senza la necessaria e costituzionalmente garantita partecipazione del difensore.

Qualunque sia la tipologia del reato, sarebbe fattivamente impossibile l’amministrazione della Giustizia in difetto del contraddittorio tra accusa e difesa garantito solo dalla partecipazione al dibattimento e durante le indagini di un difensore preparato e determinato.

Qualunque sia il reato per il quale si procede (e naturalmente un avvocato si occupa tendenzialmente di tutti i reati previsti dal codice penale ovvero da quelli contro la persona a quelli inerenti le sostanze stupefacenti a quelli che ledono diritti patrimoniali ovvero – più in generale – a quelli meno o più gravi), il difensore deve garantire al meglio delle sue possibilità lo svolgimento dell’incarico che gli è istituzionalmente affidato: la tutela degli ineliminabili diritti ed interessi del cliente affinché la sua posizione sia quanto più possibile tutelata nel rispetto delle norme di legge.

Non vi è posto alcuno per alternative a questa vera e propria “missione” affidata dalle leggi dello Stato all’avvocato; sia quando si tratta di reati di poco conto (che spesso non sono tali per colui al quale vengono addebitati!), sia quando il fatto delittuoso (magari balzato agli onori della cronaca) è di rilevante gravità.

L’unico limite all’attività difensiva è fissato dalla legge stessa alla quale l’attività dell’avvocato si deve sempre, in ogni caso ed ineluttabilmente ispirare per conquistare e preservare la sua dignità ed utilità in qualunque campo si spieghi.

Il rapporto che lega il difensore al cliente deve essere ispirato alla fiducia.

Il cliente deve riporla nel difensore ovvero nelle sue capacità e nel suo intuito, nella sua professionalità ed onestà intellettuale.

Il difensore deve avere sempre la percezione che il cliente abbia ben compreso la diversità dei ruoli che ciascuno riveste e della consapevolezza dello stesso che la massima sincerità è dovuta al difensore al solo fine di dare all’avvocato tutti gli strumenti per svolgere nel modo migliore (e dunque più vantaggioso) il suo mandato.

Non spetta all’avvocato giudicare ma, semmai, è necessario che si accosti alla delicata vicenda dell’assistito come un vero e proprio tecnico il cui unico e solo scopo è la tutela legale dei diritti di chi è accusato.

Quando è opportuno chiedere una consulenza?

E’ fondamentale capire che il nemico principale è il tempo, perché cancella le prove, la memoria ed il suo trascorrere da una percezione diversa della realtà.

La difesa inizia dal primo colloquio che si ha con il cliente. E’ quindi fondamentale che avvenga nel più breve tempo possibile dal momento in cui si è verificato il reato.

Il colloquio permette di ricostruire la vicenda e successivamente di porre le domande giuste per avere le risposte opportune (la presenza di un alibi, di testimoni, di circostanze incompatibili con l’accusa, di rilievi tecnici da appurare tramite un consulente etc) in vista di una attività difensiva che comincia immediatamente non appena al professionista viene chiesto un parere o la previsione della migliore strategia per affrontare il delicato iter procedurale e processuale.

Lo Studio dell’Avv. de Lalla cerca in ogni situazione – dal reato bagatellare a quelli caratterizzati da conseguenze anche irreparabili per i quali è astrattamente prevista una pena assai pesante – di offrire al cliente la più aggiornata, opportuna ed utile assistenza tecnica con l’applicazione di ogni necessario istituto previsto dalla legge.

Ogni scelta verrà presa di concerto con l’assistito al quale verranno rappresentate tutte le varie opportunità e le rispettive conseguenze con le indicazioni delle evoluzioni dotate di maggiori percentuali di verificazione.

Ogni aspetto dell’attività verrà minuziosamente curato e documentato: dai colloqui con gli inquirenti, alle memorie, all’accesso a riti alternativi all’individuazione di elementi di prova da acquisire anche e soprattutto tramite indagini investigative difensive (vedi oltre nel sito), all’indicazione dei testimoni al controesame di quelli dell’accusa.

Nulla verrà lasciato al caso e la difesa – per qualunque tipo di reato – sarà sempre ed in ogni caso ispirata alla preparazione, allo studio ed alla pragmatica opportunità in vista del primario obbiettivo di tutela della posizione dell’assistito.

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