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Le affermazioni effettuate dalla persona offesa dal reato durante l’esame testimoniale possono essere assunte come fonte di prova, a condizione che venga effettuata una seria indagine sulla credibilità soggettiva ed oggettiva di chi l’ha resa.

Quando vittima di violenza sessuale è un minore, la valutazione del contenuto delle sue dichiarazioni deve tenere conto della delicatezza delle questioni trattate e della personalità del minore.

E’ necessario approfondire l’attitudine psicofisica del minore ad esporre le vicende in modo esatto così come la sua posizione psicologica riguardo al contesto della situazione.

È opportuna una indagine psicologica per la migliore valutazione dell’attitudine del minore a testimoniare, sotto il duplice profilo:

– intellettivo

– ed affettivo

vale a dire, nel complesso, la capacità del teste (minore) di recepire le informazioni, di raccordarle con altre, di ricordarle e di esprimerle.

L’indagine sulla testimonianza deve essere diretta anche alla valutazione della credibilità della persona sentita ovvero il modo in cui la vittima – preso atto del suo sviluppo intellettivo ed affettivo (vedi sopra) – ha vissuto e rielaborato la vicenda che è chiamato a ricordare.

Per determinati reati la Legge prevede che il minore sia sentito con le particolari modalità dell’incidente probatorio.

Considerata la delicatezza coinvolgente un soggetto in età evolutiva e la gravità delle accuse mosse nei confronti di un soggetto che è da ritenersi presunto innocente fino a prova contraria (qualsiasi sia la gravità del reato allo stesso contestato), nonché delle dirompenti conseguenze – anche sociali – che un’accusa infamante come quella di abuso sessuale può provocare nel tessuto di appartenenza dell’accusato; quando l’accusa si basa sulle sole dichiarazioni di un minore, il giudice deve escludere ogni possibilità di dubbio o di sospetto che esse siano conseguenza di processo di auto (o etero)-suggestione, oppure di fantasia o esaltazione e sottoporre così le accuse stesse ad attenta verifica, escludendo che esse siano frutto di immaturità psichica oppure di facile suggestionabilità del minore dichiarante.

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