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Pubblichiamo in questo APPROFONDIMENTO un interessantissimo lavoro della Dottoressa Martyna Bianconi e per la precisione la tesi di Diploma di Master conseguito dalla Dottoressa Bianconi presso l’Università La Sapienza di Roma nell’ambito del MASTER Interfacoltà di II^ Livello in SCIENZE FORENSI (Criminologia-Investigazione-Security-Intelligence).  

La tesi dal titolo L’AUTOPSIA PSICOLOGICA E LA DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA OMICIDIO E SUICIDIO, partendo da un caso di cui si è occupato lo Studio Legale dell’Avv. de Lalla, analizza in modo approfondito ed esaustivo il tema della c.d. MORTE EQUIVOCA e dell’AUTOPSIA PSICOLOGICA. 

Per casi di MORTE EQUIVOCA si intendono tutti quei casi di MORTE VIOLENTA che astrattamente potrebbero rientrare sia in azioni anticonservative (i sucidi), sia nella categoria degli omicidi che in quella di morte accidentale (come, ad esempio ma non solo, i casi di morte accidentale nel corso di atti di autoerotismo o particolari casi di precipitazione). 

Si tratta di casi – quelli in cui non è immediata e scontata la ricostruzione della genesi dell’azione letifera violenta – più numerosi di quello che si pensa e che possono essere chiariti solo a posteriori con l’applicazione di protocolli investigativi che nel nostro Paese non sono ancora molto conosciuti e non sono stati scientificamente standardizzati. 

Uno strumento investigativo fondamentale (anzi: LO strumento fondamentale) per l’accertamento delle cause effettive in casi di morte equivoca è L’AUTOPSIA PSICOLOGIA ovvero uno approfondito studio di ordine principalmente psicologico eseguito post-mortem al fine di raccogliere, documentare in maniera sistematica e analizzare – appunto – sotto il profilo psicologico i dati riguardanti la vittima al fine di ricostruire un profilo psicologico della stessa al fine di accertare con il minor margine di dubbio il suo stato mentale prima del decesso, per valutare in che misura queste specifiche condizioni (psicologiche, proprie della persona deceduta violentemente) possono aver svolto un ruolo nella genesi dei fatti che ne hanno determinato la morte. 

Evidentemente, si tratta di un accertamento che deve essere svolto da soggetti specializzati (psicologi con una preparazione anche criminalistica) che prende in esame diversi aspetti della vita del deceduto anche risalenti nel tempo fino ad arrivare alle ore precedenti la morte nonché aspetti salienti della sua personalità anche ma non solo a ridosso dell’evento letifero nonché le sue abitudini di vita (rapporti familiari, amicali, eventuali dipendenze, orientamento sessuale, esistenza o meno di rapporti sentimentali e loro natura, professione, passioni, letture, eventuali diari e scritti, situazione patrimoniale, stato di salute) e ogni altro aspetto peculiare del soggetto. 

Tale analisi deve essere integrata con accertamenti di natura prettamente criminalistica quali l’analisi della scena della morte (che non è possibile evidentemente denominare a priori “del crimine”) e gli accertamenti tanatologici sul cadavere. 

La Dottoressa Bianconi ha affrontato i temi della morte equivoca e dell’autopsia psicologica in maniera approfondita con un taglio pratico di ordine scientifico prendendo le mosse da un caso, come detto, di cui si è occupato lo Studio diretto dal sottoscritto. 

In ambito Giudiziario, invero, al cospetto di una morte violenta della quale non è possibile a priori identificare la genesi (ovvero se autoinflitta, omicidiaria o accidentale), oppure nei casi in cui il decesso della vittima è frettolosamente liquidato come accidentale o quale esito di un’azione anticonservativa, è necessario da parte degli interessati (solitamente i familiari della persona deceduta) inoltrare per mezzo del Difensore e dei suoi consulenti una motivata, dettagliata e documentata richiesta di approfondimento delle indagini basata proprio sulla AUTOPSIA PSICOLOGICA e gli approfondimenti criminalistici. 

Qui sotto una breve presentazione della tesi redatta dalla Dottoressa Bianconi oltre al testo della tesi scaricabile in PDF. 

Sono davvero lieto di poter approfittare della disponibilità della Dottoressa Bianconi e divulgare il suo bel lavoro dando così spazio e visibilità a giovani appassionati nonché studiosi delle Scienze Forensi promuovendo così una cultura del sapere, dell’aggiornamento, dell’approfondimento in campo psicologico, giuridico e giudiziario nonché un sano e opportuno metodo falsificazionista che dovrebbe più che mai essere la stella polare del nostro procedimento penale 

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Con il presente lavoro di tesi di Master, grazie alla preziosa collaborazione dell’Avvocato Giuseppe Maria de Lalla, ho analizzato un caso concreto di morte sospetta al quale ho applicato la tecnica d’analisi dell’autopsia psicologica, con l’obiettivo di fornire, in modo strutturato, un excursus storico degli avvenimenti risalenti agli ultimi mesi di vita della vittima, cercando di dare una soluzione alternativa del caso. L’autopsia psicologica rappresenta una forma di perizia post-mortem utilizzata per effettuare una ricostruzione retrospettiva della vita di una persona scomparsa attraverso una raccolta di informazioni fornite da tutti i soggetti potenzialmente coinvolti che, direttamente o indirettamente, possono indicare elementi rilevanti per ripercorrere il vissuto della vittima, individuare i tratti caratteristici della personalità, lo stile di vita e le relazioni interpersonali. Si tratta di una tecnica poco conosciuta e la mia curiosità mi ha spinto ad approfondire questa materia. Attraverso la documentazione in possesso, ho raccolto tutti i dati riguardanti la vittima al fine di creare un profilo psicologico della stessa, per ricostruire il suo stato mentale prima del decesso, per valutare in che misura queste specifiche condizioni possono aver svolto un ruolo nella genesi dei fatti che ne hanno determinato la morte. Purtroppo, ad oggi, questo metodo non è stato scientificamente approvato, e viene utilizzato solo come strumento ausiliario nelle fasi investigative. Nel corso della stesura di questa tesi, ho avuto la conferma che questo metodo è strumento molto efficace e dovrebbe essere adottato in tutti quei casi in cui la vittima è nota ma è necessario stabilire le cause e le dinamiche del decesso.   

Dott.ssa Martyna Bianconi. 


Scarica il pdf originale: BIANCONI MARTYNA – Tesi Master

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