Skip to content

Propongo in questo articolo la visione di un interessante documento (il link è a fondo pagina).

Si tratta dell’intervista ad alcuni detenuti invitati a raccontare la vita in carcere.
Il video è interessante poiché dalla voce dei diretti interessati abbiamo uno spaccato reale dell’esistenza quotidiana all’interno dei penitenziari.
Non avverto né vittimismo né falsi moralismi nelle parole di questi detenuti.
Credo che il modo migliore per comprendere il documento sia SOSPENDERE PER 22 MINUTI OGNI GIUDIZIO.
Accostarsi alle immagini ed alle parole solo e solamente per conoscere, comprendere, avere una visione un po’ più ampia, precisa e reale che non sia quella dei film e del sentito dire della vita nelle carceri italiane. Come passa il tempo, come sono le giornate, quali le attività quali i pensieri e le paure di coloro che – evidentemente meritandoselo – vivono giorno per giorno la realtà carceraria.
Credo che molto spesso si consideri il carcere ed i carcerati come realtà staccate dalla società civile; una bolgia di dannati pericolosi senza speranza che alla fine non ci riguarda.
Non credo che questa sia la visione corretta di una realtà che FA PARTE DELLA SOCIETA’ CIVILE composta da uomini che hanno tutti i diritti degli esseri umani.
Come ho già scritto più volte, questa posizione non è ispirata a nessuna pietà e nessun sterile buonismo: chi ha sbagliato deve pagare (detto in parole povere), alcuni detenuti sono assolutamente pericolosi, l’esecuzione della pena è una parte FONDAMENTALE della certezza e della funzione sociale del Diritto.
Questi sono concetti INDEROGABILI.
A tale visione, tuttavia, si deve necessariamente capire che le carceri, i detenuti e la detenzione sono realtà tutte umane che fanno parte, come detto, della nostra Società e che non ci possiamo (e dobbiamo) permettere di conoscere solo attraverso la finzione cinematografica.
Un esecuzione della pena umana e corretta è anche EFFICACE ed efficacia vuol dire minimizzazione del rischio di recidiva ovvero un vantaggio per tutti i cittadini e non significa certo voler assicurare ai detenuti un trattamento di favore.
Troppe volte si opta per la detenzione “buttando via la chiave” ma tale approccio – oltre ad essere in contrasto con la Costituzione – è anche fallimentare sul piano della prevenzione del crimine.
Ripeto: nessuna indulgenza ma una visione e considerazione sulla base della Legge, della realtà che non sia quella dei film e con la finalità di indurre i detenuti a non delinquere più una volta in libertà.
Vediamo il video:

https://www.facebook.com/watch/?v=2470638146419499

https://www.facebook.com/StudioLegaleDeLalla

 

Torna su
Cerca