Il concetto medico di capacità di intendere e di volere si discosta da quello prettamente Giuridico. La Corte di cassazione precisa le differenze tra le due interpretazioni e la necessità di una perizia anche a fronte del Giudice peritum peritorum.
Come ogni anno, approfitto del sito dello Studio (e della pagina facebook) per alcune considerazioni, riflessioni e ringraziamenti per quanto vissuto dal sottoscritto e da tutto lo Studio nel corso di questo 2023.
Personalmente, preferisco fare progetti anziché bilanci; ma i primi devono necessariamente tenere conto dei secondi perché è sempre buona cosa imparare dalle esperienze passate 8anche negative) con il fine di raggiungere gli scopi che ci si prefissa.
Con tutto il mio staff, nel corso di questo anno appena concluso, ci siamo impegnati in numerosi procedimenti penali per lo più aventi ad oggetto accuse molto gravi principalmente per reati sessuali e contro la persona in ambito relazionale e familiare.
Come è inevitabile che sia, non sempre abbiamo raggiunto l’obbiettivo difensivo maggiormente vantaggioso per l’assistito anche se, obbiettivamente e numeri alla mano, ciò è capitato più sovente rispetto ai casi in cui l’esito del processo è stato più nefasto ed inaspettato rispetto alle previsioni e gli intendimenti iniziali.
Mi sono dovuto confrontare in parecchi Tribunali sparsi sulla Penisola e devo ammettere che spesso sono rimasto deluso e frustrato non già dall’esito del confronto con la controparte (pubblica e privata che sia), ma dall’approccio del Giudicante ed anche della Pubblica Accusa.
Mi duole doverlo rimarcare: la maggior parte delle volte ho avuto a che fare con Giudici non preparati e ancora di più con Pubblici Ministeri pervicacemente inclini al verificazionismo e all’innamoramento della tesi accusatoria in contraddizione con ogni oggettiva evidenza di segno opposto.
Certo non sono mancate le esperienze più che positive dovute all’interlocuzione con Giudici attenti, autorevoli e scrupolosi e Pubblici Ministeri capaci, intellettualmente onesti (oltre che educati…che non guasta mai ma è sempre più raro); ma devo dire che per il 2023 il trend è stato quello di una certa approssimazione di chi ha lo specialissimo compito di giudicare ed indagare un altro cittadino (e magari privarlo della libertà).
Questo non ci ha demotivato nel nostro potere/dovere di Difesa ma, semmai, ci ha spinto ad impegnarci ancora di più per elaborare ed attuare le migliori e più opportune strategie difensive.
Come operatore della Giustizia, credo che certi (forse addirittura molti) procedimenti penali per reati di genere anche ma non solo sessualmente connotati, subiscano inevitabilmente l’impatto negativo dell’allarme sociale dell’aumento esponenziale delle vittime di sesso femminile di reati commessi da uomini spesso legati alle vittime da vincoli familiari e/relazionali.
Sul punto si è detto e scritto davvero molto e rimando a quanto anche personalmente ho osservato su queste pagine.
Qui, sicuramente in controtendenza ma fondatamente, rilevo che troppo spesso il singolo indagato, o meglio, la vicenda in cui viene coinvolto, viene ritenuta uguale ad altre simili e, di conseguenza, le singole responsabilità vengono ritenute omogenee (anche dagli addetti ai lavori….) e valutate, non già alla luce dei fatti concreti contestati, ma anche dello sdegno, dell’orrore e della riprovevolezza del sentire comune.
Se ciò è giustificato umanamente (praticamente tutte le vicende in cui ci sia una vittima straziata lo sono), non lo è dal punto di vista del Diritto e della Costituzione per la quale la responsabilità penale è PERSONALE.
Come detto, per far fronte a questa rinnovata difficoltà (così come a tutte le altre che contraddistinguono questa difficile ma nobilissima Professione), lo Studio da me fondato e diretto si impegna quotidianamente, letteralmente giorno per giorno, nello studio, l’assistenza ai clienti in aula e fuori, nell’aggiornamento, nel flusso di informazioni agli assistiti e in ogni altro aspetto necessario per salvaguardare i diritti di chi, in difficoltà e magari anche detenuto, si è rivolto a noi per essere tutelato.
Lo Studio de Lalla esiste poiché alcuni cittadini in una situazione grave e spiacevole ripongono in esso la loro massima fiducia e di ciò non posso che essere grato ed orgoglioso.
A questo proposito devo ringraziare personalmente le mie dirette collaboratrici l’Avv. Fila e la Dott.ssa Sirtori nonché la mia Collega e spesso co-difensore Avv. Morona.
Senza di voi non sarebbe possibile raggiungere lo standard e gli obbiettivi che il sottoscritto e lo Studio raggiungono. Grazie.
Voglio ringraziare anche tutti quei consulenti che da tempo collaborano con noi e che sono fondamentali nei processi come quelli di cui ci occupiamo ove fondamentale è la trial consultation: la Dottoressa Liberatore, il Dottor. Garbarini, il Dott. Scaglione, il Dott. Schifilliti solo per fare alcuni nomi di coloro che sono divenuti anche degli amici oltre che degli indispensabili collaboratori.
Anche per il 2024 il primo obbiettivo è quello di migliorare nel nostro primo compito ovvero la Difesa dei diritti degli accusati preso atto che il grado di civiltà di una Società è pari alla tutela dei diritti che la Società medesima assicura a coloro a cui è contestata la commissione di qualsivoglia reato.
Essere infallibili è impossibile.
Desiderare di fare sempre meglio imparando anche dagli errori e non arrendersi mai (soprattutto se dai tuoi sforzi e dalla tua tenacia dipende il destino di un altro essere umano) è doveroso.
Ed è quello che io ed i miei collaboratori continueremo a fare.
Ultimamente è capitato di leggere alcune recensioni – anonime – negative.
Desidero specificare che la responsabilità di ogni giudizio anche negativo dello Studio è diretta responsabilità del sottoscritto che dello Studio è il fondatore e quotidiano organizzatore e supervisore.
Rimane il fatto che nascondersi dietro una tastiera e l’anonimato di una recensione anonima squalifica non già a chi è diretta ma colui che (non) la verga.
Utilizzo queste righe anche per ringraziare sinceramente i Colleghi (molti ma non moltissimi) incontrati nei vari processi con i quali ho rapporti di grande cortesia e rispetto.
Lavorare con voi ed anche …contro di voi è un aspetto gratificante di questa Professione.
Un pensiero senza retorica alcuna va anche a tutti coloro che animati da determinazione e senza farsi abbattere dalla routine e dal cinismo svolgo i loro compiti continuando a crederci anche se i motivi di disillusione non sembrano mancare: Giudici, PM, cancellieri, Forze dell’Ordine.
In modo cameratesco mi viene spontaneo affermare che – se animati da buona fede e capacità nello svolgimento dei nostri compiti – siamo tutti sulla stessa barca.
Da ultimo, un attestato di umana pietas per tutti coloro che sono accusati, che soffrono umanamente un procedimento penale, che sono detenuti.
Nessun buonismo; ma una forma, appunto, di pietas di fronte alle disgrazie patite da un altro essere umano anche se causate da una sua condotta.
A tutti coloro che ci seguono la preghiera di continuare, di scriverci, di interagire con il sito e la pagina facebook dello Studio per scambiarci riflessioni, impressioni e pareri. Il Vostro contributo è importantissimo. Un sentito e genuino ringraziamento anche a tutti voi: il sito è a voi dedicato.
Un augurio sincero per questo nuovo anno che si affaccia alle porte delle nostre esistenze.
CEDANT ARMA TOGAE.
Avv. Giuseppe Maria de Lalla